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Il crowdfunding che funziona: intervista a Ricardo Antonio Piana

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Oggi intervistiamo Ricardo Antonio Piana, il programmatore della startup “Userbot”. Oggi, il bot ha già conquistato 300mila euro di finanziamento e punta ai 3 milioni con il crowdfunding.

L’intervista



1)Chi sei?

Sono Ricardo Antonio Piana, semplicemente un programmatore, grande appassionato di informatica e di tecnologia fin da bambino al punto di essere scambiato per un “piccolo genio” ed un “ragazzo prodigio” da coloro che scambiarono la mia competenza per genialità.

 

2)Com’è nata la tua passione per l’intelligenza artificiale?

La passione viene più dalla fantascienza che dal mestiere, almeno all’inizio, direi che è colpa di Isaac Asimov e dei suoi romanzi. La fantasia solleticò prestissimo la ragione ed iniziai a sperimentare programmi che riconoscevano il linguaggio fin da piccolo, creando dei piccoli adventure game testuali a stanze, ricolmi di indizi, rebus e logica.

Questa preparazione procedurale si è poi rivelata utile anche adesso, nell’epoca del deep e machine learning: L’intelligenza artificiale necessita infatti di pulizia ed ordine nei dati da assorbire, e più le procedure preparano questi dati, meglio riesce l’addestramento delle reti neurali.

 

Ricardo Antonio Piana

Ricardo Antonio Piana, programmatore

3)Userbot: come migliora il rapporto azienda/clienti? Quali sono i campi di utilizzo?

La versione attuale di userbot.ai consente di rispondere alle domande ripetitive che i clienti pongono comunemente nei customer service, l’intelligenza artificiale apprende supervisionata dai clienti e nel breve periodo riesce a gestire più della metà delle richieste in modo autonomo, liberando gli operatori del lavoro più noioso e ripetitivo. Se l’IA non sa rispondere passa la conversazione ad un agente umano ed apprende dalle risposte.

Dopo sole 5 settimane di utilizzo del prodotto, in ambito CRM da parte dei primi clienti, la nostra AI ha aumentato costantemente la sua base di conoscenza, scaricando gli operatori umani di circa il 35% del loro lavoro.

 

4)Recentemente, dopo il successo dei primi 300mila Euro di investimento, vi state lanciando sulla piattaforma di crowdfunding Crowdfundme, per un valore di 3 milioni di euro. In cosa investirete in caso di raggiungimento di questo obiettivo importante?

 

Qui copio direttamente dalle informazioni per gli investitori:

 

Con il ricavato abbiamo intenzione di:

  • Investire in pubblicità: attirare nuovi clienti e far conoscere il nostro servizio è il primo passo per guadagnare una grande fetta di mercato e affermarci nel Settore dell’Intelligenza Artificiale in Italia. Dato che nei prossimi mesi apriremo il nostro CRM in modalità As a Service, potremo portare facilmente e velocemente nuovi clienti dai canali digitali, con un costo d’acquisizione molto basso. Gli strumenti di marketing che utilizzeremo saranno principalmente inserzioni pubblicitarie sui canali digital, eventi e comunicati stampa;
  • Assumere nuovo capitale umano: le persone sono ciò che davvero fanno la differenza, avere più menti ci consentirà di essere più veloci e dinamici, in modo tale da scalare più velocemente. Siamo già alla ricerca di sviluppatori Frontend, Backend e AI Engineer per potenziare il core del prodotto e velocizzare lo sviluppo, Account Manager per gestire clienti già acquisiti e attrarre nuovi clienti, Digital Strategist per rafforzare la presenza sul mercato attraverso i canali digitali;
  • Espanderci all’estero: non vogliamo fermarci al mercato italiano. Pensiamo in grande: entro la fine del 2018 vogliamo espanderci nei Paesi anglofoni, come Regno Unito e Stati Uniti. Nel 2019 aggiungeremo il supporto alla lingua spagnola, tedesca e francese. Nel 2020 vogliamo entrare nei due mercati più interessanti, dopo gli Stati Uniti, che sono la Russia e la Cina. Per penetrare nei mercati esteri siamo già in contatto con dei Partner che potranno facilitare il nostro ingresso sulle aziende del territorio e darci una mano nel sviluppare strategie di prodotto adatte a quello specifico mercato.

 

5)Siete una startup e un team molto affiatato. Qual è il vostro segreto?

Come puoi notare dalle foto e dal video, siamo un gruppo di professionisti piuttosto navigati: abbiamo tutti un background lavorativo piuttosto ampio e sappiamo risolvere i conflitti, che come in ogni azienda ogni tanto compaiono, mantenendo i sorrisi e la passione.

Gran parte del merito va al CEO Antonio Giarrusso che ha saputo trovare e mettere assieme in questo bel progetto persone di grande valore. Quando ci si stima e si ha fiducia reciproca non c’è bisogno di segreti. Con i membri del team si è poi creata, oltre al lavoro, una grande amicizia.

6)”Startup” oggi è un termine abbastanza abusato, sembra che spuntino come funghi. Secondo voi, è ancora una strada percorribile oggi in Italia?

Fare azienda in italia non è mai semplice ed occorre presentarsi preparati all’appuntamento: La fiscalità e la burocrazia tendono a non agevolare i processi, ma se il progetto è buono e la sua esecuzione eccellente si può di certo fare impresa anche qui.

Personalmente considero la “start-up” più che altro un segno tangibile della volontà dell’impresa di crescere molto rapidamente, diventando un player alla pari con i competitor più blasonati. Il lato più divertente poi è essere dei Davide conto Golia, e vedere puntualmente Golia cadere.

 

7) Il vostro progetto è “International”. Quali sono i prossimi Paesi che volete coinvolgere?

Come anticipato nella domanda sugli investimenti partiremo dalla lingua Inglese, per poi espanderci verso le altre lingue europee, ed infine dirigerci verso la Russia e l’asia. Questo percorso credo ci arricchirà molto come esseri umani, che è poi uno dei fini per cui facciamo questo lavoro, diffidate da chi sostiene che un’impresa si fa soltanto per denaro: è un viaggio che si può intraprendere solo con amore e passione per il proprio progetto.




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